L'Aeroporto di Reggio Emilia nasce storicamente con l'insediamento aeronautico sorto affianco alle celebri Officine Reggiane alle quali era stato affidato, tra gli altri, il compito strategico di progettare e produrre aerei. In quel momento eccezionale per l'aviazione italiana si sviluppa a livello locale un'industria neofita che partecipa attivamente alla produzione aeronautica con il suo contributo di maestranze e di ingegno; l'insediamento produttivo poi testimonia come l'attività aeronautica venisse concepita e realizzata anche attraverso l'approntamento di un sedime aeroportuale dedicato e sorto affianco ai capannoni industriali per le attività di volo connesse ai cicli produttivi aeronautici dell'epoca
La città di Reggio Emilia acquisisce così un ulteriore elemento di distinzione nei confronti del contesto emiliano e sviluppa un nuovo settore tecnologicamente avanzato per quel tempo, settore che viene relegato però ad un ruolo marginale nel dopo guerra una volta che sono venute a mancare le motivazioni che avevano dato origine all'insediamento produttivo.
L'aeroporto quindi viene ereditato dalla realtà reggiana in condizioni non certo operative ed assimilabili al concetto moderno di un insediamento che produce traffico aereo, movimentazione di passeggeri, applicazione tecnologica; è stato e, purtroppo per lunghi anni, è rimasto una sede sulla quale svolgere soprattutto attività diportistica.
L'Aero Club di Reggio Emilia ha mantenuto infatti la sua presenza sull'aeroporto attraverso l'esercizio delle attività turistiche e private tipiche di una struttura sorta per incrementare lo sviluppo aeronautico dei singoli appassionati, ma non ha assicurato la crescita e la modernizzazione dell'impianto fino a quando non è intervenuta la Società di Gestione, la quale è sorta per dare vita alla trasformazione dell'aeroporto in scalo commerciale secondo le finalità legislative oggi vigenti in Italia e secondo gli interessi della comunità reggiana.Infatti dal 19 Maggio 1997, l'aeroporto è stato aperto al traffico commerciale, compiendo un salto di qualità giustificato dalle richieste del vasto bacino produttivo economico della zona.
Sempre da tale data, giorno ufficiale dell'inaugurazione, è iniziata una fase di ampliamento e ristrutturazione delle strutture preesistenti, il completamento e la costruzione di nuove attrezzature (officina di manutenzione, luci pista, radioassistenza e deposito carburante) e importanti migliorie sono state compiute nella zona aeroportuale non operativa al fine di mettere a disposizione degli utenti e della cittadinanza in genere un'ampia area verde, così come un'area attrezzata per importanti attività socioculturali.
Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (P.R.I.T.) dell'Emilia Romagna acquisisce l'aeroporto di Reggio Emilia nella rete aeroportuale regionale, affidandogli la missione di operare voli turistici e commerciali dedicando prioritariamente i suoi sforzi per ampliare e consolidare in modo duraturo e conveniente la varie attività, anche innovative, connesse all'aviazione generale, a cui associare servizi di rimessaggio e riparazione.
Il territorio circostante, che va dal crinale appenninico al Po, è ricco di emergenze naturalistiche, storiche e artistiche, oltre ad essere un vero contenitore di attività culturali.
Non deve essere inoltre sottovalutata la tradizione gastronomica emiliana ed in particolare quella reggiana, che grazie ad una generosa natura può godere delle rinomate produzioni tipiche locali..